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design by Barbara Moretti & Emanuele Sabbatani



Il progetto si pone come landmark che segna il territorio, identificando Pieve di Cento come una citta' che si protende in avanti, come a tendere la mano al cittadino ed al turista, per accompagnarlo verso un nuovo modo di vivere la citta', dove e' possibile informarsi sugli eventi e riunirsi vivendo la collettivita'. L'intervento, guardando alla scala urbana, crea un tracciato pedonale continuo, caratterizzato da uguale pavimentazione ed arredo urbano, che collega i maggiori centri della citta', dal museo Magi alla rocca, dalla piazza alla futura pinacoteca, dall'urban center fino alla casa della musica. Questo percorso trova tre piazze principali, disposte rispettivamente di fronte al nuovo edificio, alla rocca e al municipio; piazze come luogo di aggregazione e di scoperta della citta', per viverla a pieno.
In quest'ottica l'edificio si configura come spazio pubblico coperto e riscaldato, estremamente flessibile e fruibile in ogni stagione. La pavimentazione del tracciato pedonale entra nella welcome area dell'edificio, invitando il fruitore all'accesso. Il dislivello assicura una intuitiva diversificazione delle funzioni, pur non limitando visivamente lo spazio. Così la versatilita' dell'edificio gli consente di essere un infopoint multimediale, un centro per meeting e di poter essere affittato per eventi: da cineforum universitari a feste private, riducendo i costi di gestione del complesso.
Il volume nasce con una tensione verso la piazza, emblema dello spazio pubblico, assorbendone una parte al suo interno e prendendosene cura. La trasparenza dell'involucro ne assicura contatto diretto con le persone, trasparenza che però non compromette le prestazioni energetiche del complesso, mediante l'ausilio di uno studiato sistema di pannelli frangisole verticali e tendaggi mobili che limitano la radiazione solare estiva. Tutto ciò di più intimo dell'edificio, dai depositi ai servizi igienici, e' disposto in un compatto volume bianco, che si pone davanti all'ingresso, ospitando come una quinta scenica gli schermi multimediali, subito visibili al cittadino.